Rialzo del seno mascellare: quando serve e come funziona
Il rialzo del seno mascellare, conosciuto anche con il termine inglese sinus lift, è una procedura chirurgica ampiamente utilizzata in implantologia orale. Il suo obiettivo principale è aumentare l'altezza ossea disponibile nella porzione posteriore del mascellare superiore, un'area in cui spesso l'osso residuo è insufficiente a garantire la stabilità degli impianti dentali.
Con l'avanzare dell'età, dopo estrazioni non seguite da riabilitazione, oppure in presenza di processi di riassorbimento osseo, il seno mascellare tende ad espandersi (pneumatizzazione). Questo fenomeno, associato alla perdita di volume crestale, riduce drasticamente lo spazio utile per l'inserimento di impianti. Il sinus lift diventa quindi fondamentale per quei pazienti che desiderano riottenere una corretta funzione masticatoria e una riabilitazione protesica duratura, laddove l'osso nativo non sia sufficiente.
Cos'è il rialzo del seno mascellare o sinus lift?
Il grande rialzo del seno mascellare è un intervento di rigenerazione ossea che mira a creare le condizioni necessarie per il posizionamento di impianti dentali sicuri e stabili.
La procedura si basa su due passaggi principali:
- elevazione della membrana sinusale (nota come membrana di Schneider), che riveste internamente il seno mascellare. Un aspetto critico della chirurgia è preservare l'integrità della membrana di Schneider, fondamentale per la guarigione;
- inserimento di materiale da innesto osseo, che può essere autologo (prelevato dal paziente), eterologo, sintetico o una combinazione di questi. In casi selezionati, alcune ricerche hanno dimostrato la possibilità di ottenere risultati positivi anche senza innesto, sfruttando la sola formazione di coagulo sanguigno come stimolo osteogenetico (Pérez-Martínez et al., 2015).
L'innesto osseo seno mascellare rappresenta la soluzione più indicata nei casi di grave atrofia, perché consente di ricreare il volume necessario al supporto implantare
Questa tecnica trova applicazione clinica in tre scenari principali:
- ripristinare il volume osseo nei pazienti con edentulismo parziale o totale nel settore posteriore superiore, vedasi il nostro video clinico "Grande rialzo del seno mascellare associato a rigenerazione ossea orizzontale" del Tootor Giovanni Ghirlanda;
- consentire il corretto posizionamento degli impianti dentali, evitando soluzioni protesiche meno stabili come ponti estesi o protesi mobili;
- aumentare la probabilità di successo a lungo termine, grazie a un miglior ancoraggio e una più efficace distribuzione dei carichi masticatori.
Alcune ricerche scientifiche confermano la solidità di questo approccio: una revisione sistematica di Wallace & Froum (2003) e quella di Del Fabbro et al. (2004) hanno riportato tassi di sopravvivenza implantare superiori al 90%, sottolineando la predicibilità e l'affidabilità della tecnica.
Rialzo del seno mascellare: indicazioni cliniche e predicibilità
In quali casi è consigliato il sinus lift?
Il rialzo del seno mascellare non è sempre necessario: viene eseguito in situazioni cliniche ben definite, quando l'anatomia non consente altre soluzioni implantari. In particolare:
- osso residuo inferiore a 4-5 mm: limite oltre il quale non è possibile ottenere stabilità primaria adeguata;
- riabilitazione di molari e premolari superiori: zone più frequentemente interessate dalla pneumatizzazione del seno;
- patologie sinusali: condizioni attive come sinusiti croniche, poliposi, ispessimenti mucosi o pseudocisti possono aumentare il rischio di complicanze. In questi casi, l'intervento non è necessariamente controindicato, ma richiedono una valutazione e, quando necessario, un trattamento specifico prima dell'intervento per minimizzarne i rischi.
Un'accurata valutazione con CBCT è indispensabile per la pianificazione: consente di analizzare la quantità di osso disponibile, lo spessore della membrana, la presenza di setti interni e la pervietà del complesso ostio-meatale. Solo attraverso questa analisi preliminare è possibile decidere se procedere con un approccio laterale, crestale o differito.
Qual è il tasso di sopravvivenza implantare dopo un intervento di sollevamento del seno mascellare?
In implantologia avanzata il sinus lift è considerato un intervento predicibile, con alti tassi di sopravvivenza implantare, ma uno dei principali dubbi dei pazienti e degli operatori riguarda l'affidabilità a lungo termine degli impianti posizionati dopo un rialzo del seno mascellare. La letteratura scientifica ha affrontato in più occasioni questo tema, producendo dati solidi che confermano la predicibilità della procedura.
Una metanalisi del 2008, che ha incluso oltre 12.000 impianti, ha riportato un tasso di sopravvivenza implantare del 90,1% a tre anni. L'analisi ha inoltre evidenziato che l'uso di impianti a superficie ruvida e l'applicazione di una membrana di copertura sulla finestra laterale migliorano ulteriormente i risultati, riducendo il rischio di fallimento (Pjetursson et al., 2008).
Un altro studio clinico, condotto su 3.975 impianti posizionati tramite approccio laterale, ha mostrato una percentuale di sopravvivenza del 94,3%, confermando l'affidabilità della tecnica anche in situazioni con osso residuo molto limitato (Cabezas-Mojón et al., 2012).
Tecniche chirurgiche: tecnica crestale e tecnica laterale
Più recentemente, una revisione sistematica del 2022 ha confrontato in maniera diretta i due principali approcci chirurgici: tecnica laterale (diretto) e tecnica crestale (indiretto).
La tecnica crestale è meno invasiva e si presta ai casi con osso residuo sufficiente, riducendo i tempi chirurgici mentre la tecnica laterale rimane l'approccio di riferimento nei casi complessi, quando l'osso residuo è inferiore a 4 mm.
Su Tootor puoi approfondire entrambi i protocolli grazie ai video clinici dedicati:
- vedi il caso clinico di rialzo del seno mascellare con tecnica laterale spiegato da Filippo Fontana “Rialzo di seno pre-riabilitazione implantare”;
- il tootor Sergio Spinato illustra invece l'approccio tramite tecnica crestale nel video “Rialzo di seno mascellare e impianto”.
Sia nell'approccio crestale che in quello laterale, il sinus lift consente una riabilitazione funzionale duratura. I risultati hanno mostrato tassi di sopravvivenza implantare sovrapponibili, rispettivamente del 96,9% e del 97,0%, dimostrando che entrambi gli approcci, se correttamente selezionati in base al caso clinico, garantiscono outcomes eccellenti (Shah et al., 2022).
Questi dati mettono in luce un aspetto importante: non è tanto la tecnica in sé a determinare il successo, quanto la corretta pianificazione e la gestione dei fattori di rischio. La qualità dell'osso residuo, lo stato di salute del seno mascellare, l'esperienza dell'operatore e la scelta del tipo di impianto giocano un ruolo fondamentale nella predicibilità dell'intervento.
Caso clinico: rialzo del seno mascellare con approccio in due fasi
Nel caso clinico “Grande rialzo di seno mascellare: come evitare le perforazioni – Parte 1” illustrato dal tootor Filippo Fontana, il paziente presentava un edentulismo parziale nel primo quadrante superiore e la necessità di riabilitare la funzione masticatoria mediante due impianti nelle sedi 1.5 e 1.6.
L'analisi tridimensionale mediante CBCT rialzo seno mascellare ha evidenziato un osso crestale residuo molto ridotto, insufficiente a garantire stabilità primaria degli impianti. Questa condizione ha portato alla scelta di un approccio terapeutico in due fasi distinte, ritenuto più sicuro e predicibile rispetto al posizionamento simultaneo:
- prima fase: rialzo del seno mascellare con elevazione della membrana e inserimento di materiale da innesto osseo, per creare il volume necessario a sostenere gli impianti;
- seconda fase: inserimento implantare programmato dopo circa 6-7 mesi, tempo utile per consentire la maturazione dell'innesto e ottenere un supporto osseo adeguato.
La scelta di procedere in due tempi è supportata dalla letteratura, che raccomanda questo approccio nei casi in cui l'altezza ossea residua sia inferiore a 4 mm, riducendo così il rischio di fallimenti precoci (Del Fabbro et al., 2004).
Valutazioni cliniche e radiografiche
Prima dell'intervento, il paziente è stato sottoposto ad accurata valutazione clinica e radiografica.
L'esame CBCT ha permesso di identificare condizioni favorevoli alla chirurgia:
- seno mascellare libero da patologie attive: l'assenza di sinusiti o processi infiammatori cronici riduce il rischio di complicanze post-operatorie;
- membrana sinusale sottile e ben conservata: condizione che facilita l'elevazione, riducendo la probabilità di perforazioni;
- complesso ostio-meatale (COM) pervio: la pervietà del COM è un fattore importante per il drenaggio e l'aerazione del seno, elementi che contribuiscono a una guarigione corretta;
- assenza di storia di sinusiti ricorrenti: elemento che rafforza la prognosi positiva.
Questi parametri sono in linea con le raccomandazioni riportate nelle review dedicate al ruolo della radiologia preoperatoria nel rialzo di seno mascellare o sinus lift.
Conclusioni sul rialzo del seno mascellare
Il sinus lift rappresenta oggi una delle procedure più predicibili e consolidate in implantologia orale, con tassi di sopravvivenza implantare che superano il 90%. La letteratura scientifica internazionale conferma l'efficacia di questa tecnica, mentre i casi clinici mostrano quanto sia fondamentale una corretta pianificazione radiologica e chirurgica.
Il caso presentato dal tootor Filippo Fontana dimostra come un approccio in due fasi, prima il rialzo e la rigenerazione ossea, poi l'inserimento implantare, possa garantire risultati sicuri anche in condizioni di osso crestale ridotto. L'utilizzo della CBCT nel rialzo di seno mascellare, la valutazione della pervietà del complesso ostio-meatale e la conferma dell'assenza di patologie sinusali attive sono stati elementi determinanti per il buon esito dell'intervento.
Video completo: caso clinico di sinus lift passo dopo passo
Se questo approfondimento ti è stato utile, tieni presente che si tratta solo di una sintesi del caso clinico.
Per seguire l'intervento completo “Grande rialzo di seno mascellare: come evitare le perforazioni – Parte 1”, spiegato e mostrato passo dopo passo dal Tootor Filippo Fontana, puoi accedere alle due parti integrali del video disponibili sulla nostra piattaforma. Accedi alla piattaforma Tootor per seguire l'intervento completo e scoprire tutti i video clinici dedicati al rialzo del seno mascellare.
FAQ
- In quali casi clinici è indicato il sinus lift?
Il rialzo del seno mascellare è indicato quando:- l'osso residuo è inferiore a 4-5 mm;
- occorre riabilitare molari e premolari superiori;
- non sono presenti patologie sinusali attive come sinusiti croniche, poliposi o ispessimenti mucosi.
- Qual è il tasso di successo degli impianti dopo un sinus lift (elevazione del seno mascellare)? Le evidenze scientifiche mostrano tassi di sopravvivenza superiori al 90%. Una metanalisi del 2008 su oltre 12.000 impianti ha riportato il 90,1% a tre anni, mentre altri studi hanno evidenziato valori fino al 97% a seconda della tecnica utilizzata.
- Quanto tempo occorre per la guarigione dopo un rialzo del seno mascellare? Il periodo medio di guarigione è di 6-8 mesi, tempo necessario perché il materiale da innesto si integri con l'osso del paziente. Solo dopo questa fase è possibile procedere con l'inserimento o il carico implantare in sicurezza.
- Quali esami diagnostici sono indispensabili prima di un sinus lift o rialzo di seno mascellare? L'esame più indicato è la CBCT (Cone Beam Computed Tomography), che permette di valutare: quantità di osso residuo, spessore della membrana sinusale, presenza di setti interni e la pervietà del complesso ostio-meatale. Queste informazioni sono essenziali per pianificare correttamente la chirurgia e ridurre i rischi intraoperatori.
- Qual è la differenza tra approccio crestale e laterale nel rialzo del seno mascellare? La tecnica crestale (indiretta) prevede l'accesso attraverso la cresta alveolare ed è indicata quando l'osso residuo è di almeno 5 mm.
- Quando è indicato un innesto osseo seno mascellare rispetto al solo coagulo sanguigno? L'uso di un innesto osseo è indicato quando l'osso residuo è molto ridotto (<4 mm) e serve un incremento volumetrico significativo per sostenere gli impianti. In casi selezionati con osso sufficiente e buona capacità rigenerativa, alcuni studi hanno mostrato risultati positivi anche con il solo coagulo sanguigno, che stimola l'osteogenesi naturale. Tuttavia, questa opzione va riservata a pazienti ben selezionati.
- Quali complicanze sono più comuni durante un sinus lift? Le complicanze più frequenti del sinus lift sono la perforazione della membrana di Schneider, infezioni del seno mascellare, sanguinamenti intraoperatori e fallimento dell'innesto osseo. Una corretta diagnosi preoperatoria e l'uso della CBCT riducono il rischio, così come l'esperienza dell'operatore. In caso di complicanze, la gestione tempestiva è fondamentale per preservare la predicibilità implantare.
- Quale ruolo ha la CBCT nel rialzo del seno mascellare? La CBCT (Cone Beam Computed Tomography) è l'esame diagnostico di riferimento prima di un sinus lift. Permette di valutare con precisione l'altezza ossea residua, lo spessore della membrana sinusale, la presenza di setti interni e la pervietà del complesso ostio-meatale. Queste informazioni guidano la scelta dell'approccio (crestale o laterale) e riducono significativamente il rischio di complicanze.
La tecnica laterale (diretta) utilizza una finestra ossea laterale e viene preferita nei casi con meno di 4 mm di osso. In letteratura la tecnica laterale è descritta come una procedura sicura, soprattutto se abbinata a membrane di copertura.