Corona Chairside 4.6 con CEREC - Parte 1

Alberto Bellacicca

In questo video il tootor Alberto Bellacicca illustra la riabilitazione di un premolare inferiore con protocollo digitale. Viene raccolta la scansione intraorale e la corona in disilicato di litio avvitata viene realizzata con tecnologia CAD/CAM.

Terapia canalare nei molari inferiori: strategie e protocolli per la gestione della pulpite acuta

Nei primi molari inferiori affetti da pulpite acuta, la terapia canalare rappresenta una sfida clinica cruciale: la gestione del dolore e la conservazione del dente pilastro dipendono dalla qualità di ogni singola fase operativa.

L'accuratezza della diagnosi pulpare e l'utilizzo dei test di vitalità sono determinanti per pianificare correttamente l'intervento endodontico. Un esempio è il trattamento presentato dal Tootor Alberto Mazzocco "Dalla diagnosi al sigillo: endodonzia ortograda dell'1.6 necrotico", che mostra come dalla diagnosi si arrivi al sigillo canalare in modo predicibile.

Un approccio endodontico moderno mira a bilanciare due esigenze:

Diversi studi hanno dimostrato che la preparazione di un glide riduce significativamente il rischio di trasporto canalare e di frattura strumentale, migliorando la centratura del canale (Berutti, 2009). Parallelamente, l'uso di NaOCl come irrigante principale è supportato da solide evidenze per l'efficacia antimicrobica e la capacità di dissoluzione dei tessuti organici (Zehnder, 2006).

In questo contesto, strumenti innovativi come il TruNatomy Orifice Modifier e le tecniche di reciprocazione WaveOne Gold consentono di mantenere un controllo ottimale, riducendo i rischi di errori iatrogeni o fratture strumentali.

Accesso endodontico conservativo e dentina pericervicale (PCD): come preservare la struttura

Un criterio essenziale della terapia canalare nei molari inferiori è la progettazione di un accesso endodontico conservativo. La conservazione della dentina pericervicale (PCD), cruciale per la resistenza a lungo termine del dente, deve essere bilanciata con la necessità di garantire:

Le verifiche preliminari comprendono la lettura del pavimento camerale, l'individuazione e la centratura degli orifizi e la creazione di un cono visivo stabile verso i canali.

Per ottenere un accesso endodontico efficace e al tempo stesso conservativo, la moderna endodonzia mette a disposizione strumenti e sistematiche che consentono di:

Un esempio pratico di questo approccio è illustrato nel video "", presentato dal tootor Marco Martignoni.

La conservazione della PCD è stata riconosciuta come elemento fondamentale per migliorare la prognosi restaurativa post-endodontica (Clark & Khademi, 2010 ). Inoltre, le revisioni più recenti sottolineano come gli accessi minimamente invasivi consentano di ridurre il sacrificio dentinale senza compromettere la sicurezza del trattamento canalare (Elmatary et al. 2025).

Glide path endodontico: come gestire la lunghezza di lavoro nei molari inferiori

La determinazione accurata della lunghezza di lavoro (LL) rappresenta un passaggio importante nella terapia canalare dei molari inferiori. L'utilizzo del localizzatore d'apice consente di stabilire in modo affidabile il limite operativo, che deve essere sempre confermato da una precoce verifica di pervietà canalare.

Quando un K-file 10 incontra resistenze o non scorre liberamente fino alla LL, la strategia consigliata è scalare progressivamente di calibro, passando prima a un K-file 08 e, se necessario, a un K-file 06, per creare un glide path in endodonzia riproducibile e sicuro. Questa progressione riduce il rischio di trasporto e consente agli strumenti meccanici successivi di raggiungere l'apice senza ostacoli.

Un'attenzione particolare va riservata all'anatomia dei canali mesiali del primo molare inferiore: la comunicazione tra mesio-vestibolare e mesio-linguale è frequente e la zona istmica può rappresentare un punto critico. La creazione di gradini o intaccature in quest'area comporta infatti il rischio che gli strumenti rotanti o reciprocanti si blocchino, con potenziale frattura.

Tip clinici utili

La creazione di un glide path sicuro riduce lo stress meccanico sugli strumenti NiTi e aumenta significativamente la loro longevità clinica (Berutti et al., 2009). Inoltre, l'uso di strumenti NiTi specifici per il glide path in endodonzia consente una migliore centratura e un rispetto maggiore dell'anatomia canalare rispetto ai file manuali tradizionali.

Reciprocazione con WaveOne Gold: vantaggi nella terapia canalare del molare inferiore

La tecnica di reciprocazione ha rivoluzionato la terapia canalare nei molari inferiori, migliorando la sicurezza degli strumenti NiTi rispetto alla rotazione continua. Il sistema WaveOne Gold è tra i più utilizzati perché combina resistenza alla fatica ciclica, semplicità operativa e velocità di esecuzione.

Principi operativi nella reciprocazione

Vantaggi clinici della reciprocazione

L'introduzione della reciprocazione ha dimostrato la possibilità di preparare i canali radicolari anche con un singolo strumento, semplificando la procedura (Yared, 2008). Studi successivi hanno confermato che WaveOne Gold presenta una resistenza superiore alla fatica ciclica rispetto ad altri sistemi NiTi, grazie alla particolare lega termotrattata e al design innovativo (de Menezes et al., 2017; Olcay et al., 2019). Anche l'esposizione a irriganti come NaOCl non compromette significativamente le prestazioni del sistema, confermandone l'affidabilità clinica (Elnaghy & Elsaka, 2017).

Irrigazione continua con NaOCl: protocolli per una detersione efficace

Tra i pilastri della terapia canalare del molare inferiore, l'irrigazione con ipoclorito di sodio (NaOCl) rappresenta lo strumento più potente a disposizione del clinico per garantire una detersione efficace. La sua capacità di dissolvere i tessuti organici necrotici e di eliminare i microrganismi intraradicolari lo rende la soluzione irrigante di riferimento in endodonzia.

Per ottenere risultati ottimali, il canale deve rimanere costantemente immerso in NaOCl, con irrigazioni frequenti tra una fase strumentale e l'altra. Questo accorgimento non solo favorisce l'eliminazione dei detriti, ma mantiene le lame degli strumenti libere e performanti: una lama ostruita, infatti, riduce l'efficacia del taglio e aumenta il rischio di stress torsionale o addirittura di frattura.

Nelle fasi finali, l'integrazione con EDTA consente di rimuovere lo smear layer, aprendo i tubuli dentinali e migliorando la penetrazione degli irriganti. L'efficacia del protocollo viene ulteriormente potenziata dall'attivazione sonica o ultrasonica, oggi considerata una strategia indispensabile per raggiungere zone anatomiche difficilmente accessibili con la sola azione chimica.

La letteratura conferma da tempo il ruolo centrale dell'NaOCl per l'attività antimicrobica e la dissoluzione dei tessuti (Zehnder, 2006). Allo stesso modo, l'associazione con EDTA e l'attivazione ultrasonica aumentano in modo significativo la rimozione dello smear layer, migliorando la qualità complessiva della detersione canalare.

Le stesse logiche di irrigazione e detersione trovano applicazione anche nei casi più complessi. Un esempio è il ritrattamento endodontico dell'elemento 2.4, con rimozione di perno fuso e successiva otturazione bioceramica, eseguito dalla Tootor Denise Pontoriero nel video "Ritrattamento endodontico con rimozione di perno fuso e otturazione bioceramica", in collaborazione con la Società Italiana di Endodonzia.

Gestione dei canali mesiali confluenti: fino a dove preparare?

Nei molari inferiori, la comunicazione tra canale mesio-vestibolare e mesio-linguale è una condizione frequente. Individuato il punto esatto di confluenza, ad esempio verificando con un cono di guttaperca nel canale principale e un file sottile nell'altro, è consigliabile preparare il canale confluente solo fino a quel punto.

Forzare la lunghezza di lavoro (LL) in entrambi i canali, quando la direzione non è favorevole, aumenta il rischio di stress sugli strumenti NiTi e di danno iatrogeno alla parete canalare. Un approccio conservativo riduce quindi il rischio di frattura e migliora la sicurezza complessiva della terapia canalare del molare inferiore.

Misurazioni finali e diametri apicali

Nelle fasi conclusive, è essenziale determinare in modo accurato i diametri apicali. La misurazione entro 1 mm dalla lunghezza di lavoro con strumenti dedicati (ad esempio file manuali in NiTi a memoria di forma come Nitiflex) permette di stabilire l'impegno apicale più appropriato.

L'obiettivo è ottenere una preparazione coerente con l'anatomia naturale del dente, evitando allargamenti eccessivi che potrebbero complicare la detersione e l'otturazione canalare, oppure favorire fenomeni di estrusione di detriti e irriganti oltre apice.

Caso clinico: gestione della pulpite acuta nel primo molare inferiore

Nel video "Terapia canalare di 4.6 in pulpite acuta – Parte 1", il tootor Marco Martignoni mostra in dettaglio l'approccio operativo su un dente pilastro affetto da pulpite acuta. L'accesso viene eseguito in maniera conservativa, ma tale da garantire visibilità e centratura ottimali.

Lo shaping iniziale è realizzato combinando strumenti differenti: da un lato il TruNatomy Orifice Modifier, utilizzato in modo centrato per preservare l'anatomia coronale, dall'altro il Protaper Gold, impiegato per un brushing mirato sulle pareti canalari più profonde.

La determinazione della lunghezza di lavoro avviene con apex locator e un patency file; in caso di difficoltà di scorrimento, si procede con il downgrade progressivo a .08 o .06 per creare un glide path riproducibile. L'analisi anatomica conferma la confluenza tra i canali mesiali negli ultimi 2 mm, per cui la preparazione viene eseguita fino al punto di unione senza forzare oltre.

Per la fase di sagomatura viene adottata una cinematica ibrida, con l'utilizzo del WaveOne Gold Small (20) in reciprocazione. Durante tutto il trattamento, il sistema canalare rimane costantemente in bagno di ipoclorito di sodio (NaOCl), con pulizia regolare degli strumenti a ogni passaggio per garantire efficienza di taglio e ridurre lo stress meccanico.

Nella fase finale vengono controllati diametri e lunghezza di lavoro con file manuali in NiTi (Nitiflex), rendendo il sistema canalare pronto per l'irrigazione completa e, successivamente, per la fase di otturazione.

Conclusioni sulla terapia canalare dei molari inferiori: protocolli sicuri ed errori da evitare

La terapia canalare dei molari inferiori in pulpite acuta si fonda su un insieme di accorgimenti che vanno dall'accesso endodontico conservativo, alla creazione di un glide path sicuro, fino all'impiego di strumenti reciprocanti e all'irrigazione continua con NaOCl. Ogni fase è interconnessa e incide in modo diretto sul successo clinico.

Proprio per questo è importante evitare alcuni errori frequenti che rischiano di compromettere il risultato:

Per osservare nel dettaglio ogni fase operativa, guarda il caso completo presentato dal tootor Marco Martignoni nel video "Terapia canalare di 4.6 in pulpite acuta – Parte 1".

FAQ

1. Quali sono le principali difficoltà nella terapia canalare del molare inferiore?

La complessità anatomica, in particolare la possibile confluenza tra i canali mesiali, rende la terapia canalare del molare inferiore più delicata rispetto ad altri elementi. Per ridurre complicanze come gradini o trasporti, è fondamentale costruire un glide path in endodonzia riproducibile e rispettare la curvatura naturale.

2. Perché è importante preservare la dentina pericervicale (PCD) durante l'accesso endodontico conservativo?

La dentina pericervicale è cruciale per la resistenza meccanica a lungo termine del dente trattato. Un accesso endodontico conservativo consente di salvaguardarla, riducendo il rischio di frattura post-endodontica senza compromettere visibilità e centratura degli orifizi canalari.

3. Quali sono i vantaggi della reciprocazione con WaveOne Gold rispetto alla rotazione continua?

La reciprocazione WaveOne Gold riduce i picchi di fatica ciclica e torsionale, abbassando il rischio di frattura strumentale. Inoltre, permette una sagomatura più sicura anche in anatomie curve, richiede meno strumenti e ottimizza i tempi clinici mantenendo elevata la qualità del trattamento.

4. Che ruolo ha il glide path endodontico nella prevenzione delle fratture strumentali?

Il glide path in endodonzia assicura che gli strumenti NiTi possano avanzare senza ostacoli lungo il canale, diminuendo stress meccanico e rischi di rottura. Crearlo progressivamente con K-file 10, 08 o 06, o con sistemi dedicati come il TruNatomy Glider, permette una maggiore predicibilità operativa.

5. Perché l'irrigazione continua con NaOCl è considerata indispensabile?

L'ipoclorito di sodio (NaOCl) è l'irrigante di riferimento perché dissolve i tessuti necrotici ed elimina i microrganismi intraradicolari. L'irrigazione continua, associata a EDTA e all'attivazione sonica o ultrasonica, migliora la detersione e favorisce la rimozione dello smear layer.

6. Quali errori evitare nella gestione dei canali mesiali confluenti del molare inferiore?

Forzare la lunghezza di lavoro in entrambi i canali, quando la direzione non è favorevole, può portare a stress strumentale e danno iatrogeno. Meglio limitarsi a preparare il canale confluente fino al punto di unione, mantenendo un approccio conservativo.