Riabilitare edentulie parziali con impianti in zirconia monocomponente (one-piece): indicazioni, protocollo e caso clinico
Gli impianti in zirconia monocomponente (one-piece) rappresentano un’opzione sempre più discussa nell’implantologia contemporanea. Rispondono alla crescente richiesta di soluzioni metal-free e offrono vantaggi sia sul piano estetico sia biologico. Studi recenti riportano buoni tassi di sopravvivenza e un comportamento favorevole della mucosa orale, che tendono a creare un sigillo stabile attorno alla zirconia (Mohseni et al., 2023; Sadowsky, 2023). Queste caratteristiche rendono la zirconia particolarmente interessante nei casi di edentulia parziale, purché sia presente un volume osseo sufficiente.
Perché considerare la zirconia monocomponente (one-piece)
Quando si valuta l’alternativa alla tradizionale implantologia in titanio, la zirconia monocomponente porta con sé benefici clinici e biologici specifici, ma anche alcuni limiti che il clinico deve conoscere con precisione.
Vantaggi principali clinici e biologici
- Assenza di micro-gap: la struttura in un unico pezzo riduce i possibili punti di infiltrazione batterica a livello dell’interfaccia impianto-abutment (Sadowsky, 2023). Questo aspetto è centrale negli impianti ceramici dentali grazie all’assenza di micro-gap tipica dei sistemi monocomponente;
- ottima interazione con la mucosa orale: la zirconia favorisce un sigillo gengivale stabile e riduce l’adesione di placca batterica (Mohseni et al., 2023; Kohal et al., 2025);
- risultato estetico naturale: il colore bianco rende questo tipo di impianti particolarmente indicato in aree a elevata esposizione gengivale.
Criticità cliniche degli impianti in zirconia one-piece
- Rigidità nella pianificazione: la mancanza di componenti angolati limita la possibilità di correzione dei disparallelismi, imponendo un posizionamento tridimensionale accurato;
- resistenza meccanica: gli impianti di piccolo diametro sono più esposti al rischio di frattura; occorre inoltre rispettare torque di inserimento moderati (35–40 Ncm) soprattutto nei casi di carico immediato (Bollen, 2024);
- confronto con il titanio: le percentuali di sopravvivenza a un anno restano globalmente migliori per il titanio, anche se la zirconia mostra tendenze in miglioramento (Mohseni et al., 2023; Sadowsky, 2023).
Gli impianti ceramici dentali o zirconia one-piece rappresentano una scelta vantaggiosa in contesti mirati: pazienti con forte richiesta estetica, biotipo sottile o preferenza per soluzioni metal-free.
Tuttavia, la loro applicazione clinica richiede attenzione, rigore chirurgico-protesico e una selezione accurata dei casi.
Workflow clinico protesicamente guidato per impianti in zirconia one-piece
Il successo della zirconia one-piece dipende in gran parte da una pianificazione accurata e da un’esecuzione chirurgica estremamente controllata. Un approccio protesicamente guidato consente di ridurre i rischi di disparallelismi e di ottimizzare la gestione dei tessuti molli nel cavo orale. Nei casi idonei, gli impianti in zirconia monocomponente consentono protesizzazione immediata con cappette a incastro e ribasatura del provvisorio.
Step operativi
- Diagnosi e pianificazione digitale
- Anestesia e lembo mininvasivo L’anestesia più utilizzata è l’articaina con adrenalina 1:100.000, seguita da un’incisione crestale e intrasulculare senza scarichi. La preservazione papillare garantisce un miglior controllo estetico e riduce il disconfort post-operatorio.
- Foratura sequenziale e controllo del parallelismo La sequenza prevede una fresa lanceolata per la corticale, seguita da frese di profondità con stop prefissato (es. 10 mm). L’uso costante di pin di parallelismo e la verifica con la dima protesica riducono il rischio di errori tridimensionali.
- Preparazione spalla/crestale Un preparatore di spalla viene utilizzato per conformare l’area crestale secondo la morfologia dell’impianto. La profondità è guidata da marcatori visivi (linee nere) che aiutano a garantire un corretto posizionamento.
- Inserimento controllato L’impianto ceramico dentale viene inserito con inseritore e chiave dinamometrica, mantenendo torque di inserimento tra 35–40 Ncm. Superare questi valori può aumentare il rischio di microfratture nella zirconia (Bollen, 2024).
- Gestione della mucosa orale e sutura Si preferisce l’uso di suture monofilamento 4-0, mantenendo la piattaforma a livello del margine gengivale. Questo consente di ottenere un profilo di emergenza corretto e un migliore sigillo della mucosa orale.
- Protesizzazione immediata selezionata In presenza di stabilità primaria adeguata, è possibile procedere alla protesizzazione immediata con cappette a incastro e ribasatura del provvisorio. Questo evita la cementazione tradizionale e riduce il rischio di infiltrazioni batteriche, favorendo la guarigione dei tessuti peri-implantari.
Caso clinico: riabilitazione di un’edentulia parziale con impianti ceramici monocomponente
Pianificazione e scelta implantare
Il caso “Riabilitazione di una edentulia parziale con impianti ceramici monocomponente” presentato dal tootor Andrea Enrico Borgonovo, chirurgo maxillo-facciale dell’Università degli Studi di Milano, riguarda la riabilitazione di un’edentulia parziale nel mascellare superiore posteriore. La paziente era edentula in corrispondenza di primo e secondo premolare, con volume osseo residuo giudicato sufficiente in spessore e altezza per l’inserimento di due fixture.
La fase diagnostica ha previsto l’acquisizione di una CBCT integrata con la scannerizzazione intraorale dell’arcata interessata e dell’antagonista. Il matching dei dataset ha permesso di progettare la posizione tridimensionale degli impianti e di realizzare una dima chirurgica e un provvisorio pre-fabbricato, per valutare la possibilità di una protesizzazione immediata.
Sono stati selezionati impianti monocomponente in zirconia (Y-TZP) di ultima generazione, dimensioni 3,5 × 10 mm. La scelta è stata guidata dalla buona disponibilità ossea, dalla richiesta estetica e dall’intento di sfruttare l’affinità della mucosa orale con la zirconia, che in letteratura viene descritta come superiore rispetto al titanio (Mohseni et al., 2023; Sadowsky, 2023).
Per un altro esempio clinico sull’uso di impianti ceramici in zona posteriore, guarda anche ‘Impianti Ceramici in zona molare inferiore – Elementi: 3.6–4.6’ di Andrea Enrico Borgonovo.
Tecnica chirurgica step-by-step
Dopo l’anestesia locale con articaina 1:100.000, è stato eseguito un lembo mininvasivo con preservazione papillare. La preparazione implantare ha rispettato una sequenza progressiva:
- fresa lanceolata per la corticale;
- frese cilindriche da 2 mm con stop a 10 mm;
- controllo con pin di parallelismo in entrambi i siti (1.4 e 1.5);
- fresa finale da 3,5 mm e preparatore di spalla per la conicità.
Gli impianti sono stati avvitati con torque di inserimento compreso tra 35 e 40 Ncm, mantenendo la piattaforma a livello del margine gengivale. Sono state quindi posizionate cappette a incastro e ribasato il provvisorio senza utilizzo di cemento, riducendo così il rischio di infiltrazioni batteriche. La sutura è stata eseguita con monofilamento 4-0, a punti staccati.
Follow-up e considerazioni
Il controllo radiografico post-operatorio ha confermato il corretto posizionamento degli impianti in zirconia monocomponente. La riabilitazione definitiva è pianificata a 4–6 mesi, a guarigione avvenuta.
Il razionale clinico di questo approccio risiede nella capacità della zirconia one-piece di garantire un ottimo sigillo peri-implantare, grazie alla ridotta adesione batterica e all’elevata biocompatibilità della mucosa orale, unite all’assenza di micro-gap propria degli impianti monocomponente.
Questo caso dimostra come, in presenza di un adeguato volume osseo e con un workflow digitale accurato, gli impianti in zirconia monocomponente possano rappresentare una valida opzione terapeutica nelle edentulie parziali del mascellare superiore. La selezione accurata del paziente, l’inserimento controllato e la protesizzazione guidata sono condizioni imprescindibili per garantire risultati predicibili.
Quando preferire la zirconia: selezione dei casi
Gli impianti in zirconia monocomponente non sono indicati in ogni scenario clinico, ma trovano applicazione ottimale in condizioni specifiche:
- elevata domanda estetica: particolarmente nei pazienti con biotipo sottile o esposizione gengivale marcata, dove il colore bianco della zirconia garantisce un risultato più naturale;
- allergie documentate al metallo o rifiuto di restauri metallici: la zirconia rappresenta un’opzione completamente metal-free, sicura e biocompatibile;
- volumi ossei adeguati: la scelta è più indicata quando lo spessore osseo consente l’utilizzo di impianti con diametri standard; i siti ad alto carico con osso limitato richiedono maggiore cautela.
Un paio di esempi pratici sono documentati dal tootor Filippo Fontana nel video “ Grande rialzo di seno mascellare contestuale all’inserimento implantare – Parte 1”, dove l’approccio chirurgico laterale ha permesso l’inserimento di una fixture in zona edentula 2.5, e nel video “Riabilitazione monoedentulia e gestione difetto di contorno – Parte 1”, dove l’inserimento implantare è stato associato a un innesto di tessuto connettivo per correggere il difetto osseo post-estrattivo.
Evidenze scientifiche sugli impianti ceramici dentali
La letteratura internazionale sulle zirconia one-piece evidenzia risultati incoraggianti per gli impianti in zirconia monocomponente, con alcuni limiti da considerare:
- sopravvivenza e MBL: gli outcome sono promettenti ma, sul breve periodo, ancora leggermente inferiori al titanio. I dati più recenti riportano però buoni tassi di sopravvivenza a 1–5 anni in casi selezionati (Mohseni et al., 2023; Sadowsky, 2023);
- mucosa orale e biofilm: la zirconia mostra una minore adesione di placca e una buona integrazione della mucosa orale rispetto al titanio, confermando il suo profilo “soft tissue-friendly” (Kohal et al., 2025; Bollen, 2024);
- meccanica: occorre attenzione a diametri ridotti e a torque di inserimento eccessivi, che possono aumentare il rischio di frattura; il carico immediato va valutato solo in presenza di stabilità primaria adeguata (Bollen, 2024).
Le evidenze confermano che la zirconia monocomponente o zirconia one-piece è una soluzione sicura e clinicamente valida in contesti mirati, pur non sostituendo ancora il titanio come riferimento assoluto.
Conclusioni sugli impianti in zirconia monocomponente
Gli impianti ceramici dentali one-piece non sostituiscono ancora il titanio come riferimento assoluto, ma si configurano come una valida alternativa in contesti selezionati. I vantaggi estetici, la buona integrazione tissutale e l’assenza di micro-gap li rendono ideali nei pazienti con forte richiesta estetica o sensibilità ai metalli. Per ottenere risultati predicibili, rimangono imprescindibili una pianificazione protesicamente guidata, un torque di inserimento controllato e un’attenta gestione della mucosa orale (Sadowsky, 2023).
Ulteriori studi clinici a lungo termine saranno fondamentali per consolidarne il ruolo accanto al titanio, oggi ancora considerato lo standard di riferimento.
Vuoi approfondire passo dopo passo la riabilitazione di un’edentulia parziale con impianti in zirconia monocomponente? Accedi a Tootor e guarda il video completo “Riabilitazione di una edentulia parziale con impianti ceramici monocomponente”.
FAQ
- Quali sono i vantaggi clinici degli impianti in zirconia monocomponente rispetto al titanio? Gli impianti in zirconia monocomponente riducono il rischio di infiltrazioni batteriche grazie all’assenza di micro-gap, favoriscono un migliore sigillo della mucosa orale e offrono un risultato estetico superiore per il loro colore bianco. Tuttavia, la letteratura indica che il titanio mantiene ancora tassi di sopravvivenza leggermente più elevati sul breve periodo.
- In quali casi clinici è indicato l’uso della zirconia one-piece? Gli impianti in zirconia one-piece sono particolarmente indicati nei pazienti con elevata domanda estetica (biotipo sottile, esposizione gengivale), in soggetti con allergie documentate ai metalli e in presenza di volumi ossei adeguati. Nei casi di deficit verticale del mascellare posteriore può invece essere preferibile il rialzo del seno mascellare.
- È possibile la protesizzazione immediata con impianti ceramici dentali? Sì, in presenza di stabilità primaria adeguata e torque di inserimento controllato (circa 35–40 Ncm), gli impianti ceramici dentali permettono la protesizzazione immediata mediante cappette a incastro e ribasatura del provvisorio, senza necessità di cementazione tradizionale.
- Quali sono le criticità meccaniche degli impianti in zirconia monocomponente? La zirconia presenta ottime caratteristiche di biocompatibilità, ma gli impianti di piccolo diametro sono più esposti al rischio di frattura. Per questo motivo è fondamentale rispettare i torque di inserimento consigliati ed evitare disparallelismi, data l’impossibilità di utilizzare monconi angolati.
- Come interagiscono gli impianti in zirconia con la mucosa orale? Numerosi studi clinici hanno evidenziato che la zirconia favorisce una buona integrazione dei tessuti molli del cavo orale, con minore adesione di placca rispetto al titanio. Questo contribuisce a un miglior sigillo biologico e a una riduzione del rischio di complicanze perimplantari.
- Gli impianti ceramici monocomponente possono sostituire il titanio come gold standard? Al momento no: il titanio resta il materiale di riferimento per sopravvivenza e predicibilità a lungo termine. Tuttavia, gli impianti ceramici monocomponente rappresentano una valida alternativa in casi selezionati, soprattutto quando l’estetica e la richiesta di soluzioni metal-free sono prioritarie.