Trattamento gummy smile con terapia resettiva – Parte 1

Luca Lavorgna

Il sorriso gengivale, o gummy smile, influisce sull'estetica e sul benessere psicologico dei pazienti, spesso riducendo la loro autostima al punto da portarli a nascondere o controllare il sorriso. Un sorriso con più di 2 mm di gengiva esposta, infatti, può essere causato da una o più delle seguenti eziologie: eruzione passiva alterata dei denti, estrusione dento-alveolare, eccesso verticale mascellare e muscoli labiali corti o iperattivi.

Nel seguente video, guidati dal tootor Luca Lavorgna, vediamo come eseguire la terapia parodontale resettiva protesicamente guidata per affrontare questo tipo di problematica.

Dal Digital Smile System alla chirurgia guidata: come trattare il gummy smile (sorriso gengivale)

Il gummy smile (sorriso gengivale) è la condizione in cui, durante il sorriso, si espone una quantità eccessiva di gengiva rispetto ai denti, alterando proporzioni e armonia del terzo medio. Nei casi privi di malattia parodontale attiva, l’indicazione è una terapia resettiva guidata finalizzata all’aumento di corona clinica e al ripristino delle parabole gengivali in modo predicibile e stabile nel tempo. La chiave è una diagnosi protesicamente guidata con workflow digitale: fotografia calibrata 1:1, disegno in Digital Smile System (DSS), conversione in digital wax-up e prova del mock-up diretto in bocca per allineare obiettivi clinici ed estetici con il paziente.

Nel caso clinico “Trattamento gummy smile con terapia resettiva - parte 1”, il tootor Luca Lavorgna mostra come il percorso digitale si traduca in chirurgia controllata grazie a una dima chirurgica con doppia finestra che guida incisioni dei tessuti molli (con laser a diodo per precisione ed emostasi) e osteotomia/osteoplastica sui tessuti duri. L’intervento mira a riposizionare apicalmente il margine rispettando l’ampiezza biologica o supracrestal tissue attachment e a correggere eventuale eruzione passiva alterata, ottenendo un sorriso più equilibrato e naturale.

Perché nel sorriso gengivale la diagnosi protesica guida la chirurgia

La correzione del gummy smile non parte mai dal bisturi, ma dalla diagnosi protesicamente guidata. È il progetto protesico, infatti, a stabilire le proporzioni dentali ideali (forma, lunghezza e simmetria), che determinano la quantità di tessuto molle e di osso da rimuovere. Questo approccio consente di rendere la terapia resettiva estetica predicibile e orientata all’aumento di corona clinica, riducendo il rischio di recidive e di risultati asimmetrici.
Un passaggio fondamentale è la prova del mock-up diretto in bocca: il paziente vede in anteprima il sorriso armonizzato, comprende l’entità della chirurgia e può fornire un consenso informato consapevole. La pianificazione digitale, quindi, diventa lo strumento che collega diagnosi, chirurgia e aspettative estetiche.

Fase 1 - Digital Smile System e comunicazione con il laboratorio

La pianificazione digitale inizia con una fotografia calibrata 1:1, che permette di ottenere misure affidabili. Su questa base il clinico utilizza il Digital Smile System (DSS) per disegnare le proporzioni dentali in 2D, con una precisione clinica inferiore ai 150 micron.
Il progetto digitale viene poi esportato al laboratorio, dove viene sovrapposto alle scansioni intraorali. Da questo matching nasce un digital wax-up 3D, che viene trasformato in mock-up diretto grazie a una mascherina in silicone caricata con resina bisacrilica dual-cure. Applicato in bocca, il mock-up mostra con chiarezza il risultato finale atteso.
Questa fase migliora la comunicazione sia con l’odontotecnico sia con il paziente: il laboratorio lavora con dati oggettivi, mentre il paziente può valutare il trattamento con maggiore consapevolezza. L’utilizzo di fotografie calibrate e software CAD è una risorsa preziosa non solo nella gestione del sorriso gengivale, ma anche in altri ambiti protesici. Nella serie “Protesi mobile totale: progettazione fotografica” dedicata alla progettazione estetica in protesi mobile totale, il tootor Fabrizio Molinelli mostra come il digitale migliori la precisione del workflow anche in riabilitazioni complesse.

Fase 2 - La dima chirurgica a due finestre

La dima chirurgica stampata in 3D è lo strumento che rende la chirurgia realmente predicibile. Si appoggia stabilmente sui denti e guida due passaggi fondamentali:

Un dettaglio rilevante è che lo spessore del bordo superiore della dima può essere calibrato sull’ampiezza biologica individuale (oggi definita supracrestal tissue attachment), misurata con esami radiologici bidimensionali o tridimensionali. In questo modo il trattamento rispetta la biologia del paziente e riduce al minimo il margine di errore.
L’importanza delle dime guidate non si limita alla chirurgia resettiva: lo stesso principio viene applicato anche in implantologia complessa. Nel video “Riabilitazione implanto-protesica in full digital approach- Parte 1” il tootor Luca Lavorgna illustra come le dime sequenziali rendano predicibile l’intervento anche nei casi di riabilitazione totale.

Fase 3 - Anestesia e gestione dei tessuti molli con laser a diodo

L’intervento inizia con un’anestesia plessica a base di articaina con vasocostrittore 1:100.000, somministrata circa 15-20 minuti prima della chirurgia per garantire un effetto diffuso e stabile.
Il passo successivo è l’incisione dei tessuti molli guidata dalla dima. In questa fase il laser a diodo è uno strumento ideale perché funziona come una matita sulla traccia prestabilita: permette incisioni precise, riduce il sanguinamento grazie all’effetto emostatico e, soprattutto, consente di preservare le papille interdentali senza intaccare il picco osseo interprossimale.
Se fosse sufficiente una semplice gengivectomia, i sintomi post-operatori sarebbero minimi. Tuttavia, la maggior parte dei casi di sorriso gengivale richiede anche un rimodellamento osseo, necessario per riposizionare correttamente i margini gengivali e rispettare la distanza biologica.

Fase 4 - Lembo a spessore totale e trattamento dei tessuti duri

Completata la gestione dei tessuti molli, si procede con lo scollamento di un lembo muco-periostale a spessore totale, seguendo il tracciato inciso dal laser fino alla cresta ossea. Questo consente di esporre l’anatomia e di identificare eventuali caratteristiche specifiche, come l’eruzione passiva alterata o la presenza di sovracontorni ossei interprossimali, frequenti nei pazienti con gummy smile.
Il rimodellamento viene eseguito con un approccio combinato:

Per ottenere precisione e delicatezza si alternano strumenti piezochirurgici ultrasonici e strumenti manuali (scaler, curette, piccoli scalpelli).

Obiettivi biologici e punti chiave della tecnica

L’obiettivo è ristabilire la distanza biologica cemento-smalto/osso crestale, in coerenza con il piano protesico iniziale. Solo così il risultato sarà stabile nel tempo e il sorriso ritroverà un equilibrio naturale e armonico.
Un aspetto chiave della chirurgia resettiva per il gummy smile è la gestione dei dettagli clinici che rendono il risultato non solo estetico ma anche stabile nel tempo.
La presenza di tessuto cheratinizzato abbondante facilita l’incisione guidata e rende il lembo più resistente alla manipolazione chirurgica. La preservazione delle papille interdentali è altrettanto cruciale: l’incisione bisellata permette di conservarle, favorendo la chiusura dei lembi e riducendo il rischio di spazi neri post-operatori.
Il controllo del sanguinamento richiede strategie combinate: richiami di vasocostrittore e lavaggi frequenti sono particolarmente importanti nei pazienti in terapia antiaggregante o anticoagulante, in cui la gestione emostatica è più complessa.
Infine, quando il lembo viene sollevato in senso orizzontale oltre la linea mucogengivale, non sono necessarie incisioni verticali di rilascio: il lembo tende a passivarsi spontaneamente, riducendo il rischio di retrazioni cicatriziali. Questi principi sono coerenti con lo statement dell’American Academy of Periodontology sulla terapia parodontale comprensiva e con la letteratura sul crown lengthening che enfatizza il rispetto dell’ampiezza biologica per la stabilità dei margini nel tempo (AAP, 2011; Lanning et al., 2003).

Indicazioni, limiti e consenso informato nella terapia resettiva guidata

La terapia resettiva guidata per la correzione del sorriso gengivale trova indicazione principalmente nei pazienti che presentano:

Tuttavia, ci sono alcuni limiti e condizioni che devono essere valutati con attenzione:

La correzione del gummy smile trova indicazione soprattutto nei casi di eruzione passiva alterata, in cui le corone cliniche appaiono corte e i margini gengivali troppo coronali. In queste situazioni, l’approccio resettivo protesicamente guidato rappresenta la soluzione più predicibile: grazie a mock-up, dima chirurgica e pianificazione digitale, il clinico può stabilire con precisione la quantità di tessuto molle e duro da rimodellare.
Per garantire la stabilità del risultato nel tempo, è fondamentale preservare le papille interdentali e rispettare l’ampiezza biologica. Solo così è possibile ottenere un sorriso armonico, proporzionato e duraturo, riducendo il rischio di recidive o retrazioni indesiderate.
Non tutti i casi di sorriso gengivale richiedono un approccio chirurgico: in alcune situazioni selezionate è possibile intervenire con metodiche meno invasive, come filler di acido ialuronico o tossina botulinica. Guarda il video “L’ottimizzazione dell’aspetto estetico - Parte 1” con il tootor Jonatann Gatti per scoprire un esempio pratico.

In sintesi: trattamento del gummy smile con terapia resettiva

La correzione del gummy smile con approccio resettivo guidato rappresenta oggi una procedura altamente predicibile, a condizione che ogni fase sia pianificata con rigore. Il percorso parte da una diagnosi protesicamente guidata, che attraverso fotografie calibrate, scansioni intraorali e Digital Smile System consente di definire il risultato ideale. La prova del mock-up diretto in bocca, condivisa con il paziente, permette di allineare aspettative e obiettivi clinici.
Questo approccio si inserisce nel più ampio concetto di crown lengthening estetico, che unisce chirurgia parodontale e pianificazione protesica per restituire proporzioni armoniche e stabili.
Durante la chirurgia, la dima a doppia finestra diventa il punto di riferimento per guidare sia l’incisione dei tessuti molli sia il rimodellamento osseo, mentre il laser a diodo garantisce precisione ed emostasi, rispettando le papille interdentali. Infine, l’osteotomia e l’osteoplastica calibrate sull’ampiezza biologica consentono di ottenere margini stabili e parabole gengivali armoniche.
In sintesi, è l’integrazione tra workflow digitale, pianificazione protesica e guida chirurgica a rendere questa tecnica non solo efficace, ma anche predicibile e stabile nel tempo, restituendo al paziente un sorriso equilibrato e naturale.
Vuoi vedere tutte le fasi in azione? Guarda il video “Trattamento gummy smile con terapia resettiva - parte 1” del tootor Luca Lavorgna: dal DSS al mock-up, fino alla dima e al rimodellamento osseo guidato.

FAQ

  1. Che cos’è il gummy smile e quali sono le cause principali?
    Il gummy smile, o sorriso gengivale, è una condizione in cui durante il sorriso si espone una quantità eccessiva di gengiva. Le cause più comuni sono l’eruzione passiva alterata, la presenza di corone cliniche corte, un’eccessiva mobilità labiale o una crescita verticale del mascellare superiore.
  2. Come si corregge il gummy smile con la chirurgia guidata?
    La terapia resettiva guidata utilizza una dima chirurgica stampata in 3D per orientare incisioni e rimodellamento osseo. In questo modo il clinico può ripristinare proporzioni dentali armoniche, rispettando l’ampiezza biologica e garantendo un risultato stabile nel tempo.
  3. Qual è il ruolo del Digital Smile System nella pianificazione del trattamento?
    Il Digital Smile System (DSS) consente di progettare digitalmente le proporzioni dentali su fotografie calibrate 1:1. Il progetto viene trasformato in un mock-up diretto, che permette al paziente di visualizzare in anteprima il risultato e di fornire un consenso informato consapevole.
  4. Il laser a diodo è sempre necessario nel trattamento del gummy smile?
    Non è indispensabile, ma rappresenta uno strumento molto utile: permette incisioni precise, riduce il sanguinamento intraoperatorio e favorisce la preservazione delle papille interdentali, migliorando il decorso post-operatorio.
  5. Esistono alternative non chirurgiche per il sorriso gengivale?
    Sì, nei casi più lievi o legati a ipermobilità del labbro superiore è possibile ricorrere a trattamenti di medicina estetica, come filler di acido ialuronico o tossina botulinica. Questi approcci hanno un’invasività minore, ma non sono sempre risolutivi a lungo termine.
  6. Il risultato della chirurgia resettiva per gummy smile è permanente?
    Se la terapia è eseguita rispettando il piano protesico e l’ampiezza biologica, i risultati sono predicibili e stabili nel tempo. È fondamentale però mantenere una corretta igiene orale e controlli periodici dal dentista per preservare la salute dei tessuti.